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Orari Apertura

Martedì - Domenica: 11-13; 17-19

Lunedì: 17-19


Dove Siamo

La sede del Museo si trova all'interno del Castello Ducale di Bisaccia (AV), in Corso Romuleo, nel centro storico del paese. Si può raggiungere in auto, dalla A16 NA-BA, uscita Lacedonia (AV), proseguendo secondo le indicazioni.


Biglietteria

Intero: Euro 2,50


Direzione Segreteria

Tel.: +39 0827 89196

Bisaccia

La Storia

Bisaccia

Testimonianze di una frequentazione in età arcaica della zona provengono dalla collina denominata Cavallerizza-Cimitero Vecchio, dove è stato localizzato un consistente insediamento all’aperto in cui si sono scoperti fondi di capanna ed altre strutture abitative riconducibili cronologicamente ad un periodo compreso fra l’eneolitico e la fine del VII secolo a.C. Alla stessa epoca sembrano risalire anche le numerose tombe a fossa dell’età del Ferro, rinvenute fuori l’abitato e che tuttora continuano a restituire favolosi corredi funerari con oggetti di bronzo e di ferro e ceramiche di chiara derivazione medio-adriatica. All’età tardo-romana si riferiscono, invece, i resti di una villa rurale e di un santuario, scoperti in località Oscata. L’attuale nome del paese sembrerebbe derivare dal latino tardo "bisaccium", riferibile alla sacca portata ad armacollo durante i viaggi, ma non è ancora nota la ragione di tale designazione. Il centro ha origine in età longobarda ed a questo periodo appartengono le strutture murarie messe in luce nei pressi della torre quadrangolare del locale castello ducale. La scoperta riguarda, infatti, proprio la primitiva fortezza impiantata nel sito verso la seconda metà dell’VIII secolo per volere dei principi del Ducato di Benevento. Le prime notizie storiche del luogo risalgono però solo al 1087, quando in un documento si parla di un Roberto, signore di Bisaccia. Nel 1230 il feudo appartiene a Riccardo I Cotigni, alla cui famiglia resta in possesso per oltre un secolo. Durante il periodo aragonese il paese entra a far parte dell’Università di Cerignola, seguendone le vicende fiscali ed amministrative. Nel 1533 il feudo è di proprietà di Giambattista Manso, letterato e mecenate, amico di Torquato Tasso: gli succedono Giulio I e Giulio II Batta. Dalla fine del XVI secolo fino all'eversione della feudalità Bisaccia rientra nelle proprietà della famiglia Pignatelli. Situato in zona sismica, il paese è stato duramente colpito dai terremoti del 1158, 1349, 1456, 1694, 1732, 1930 e 1980.


Castello Ducale

Castello

Del castello si ha già notizia in documenti d’epoca normanna, anche se la fabbrica che vediamo oggi è il prodotto di vicende costruttive ed architettoniche sviluppatesi nell’arco di diversi secoli. Distrutto dal sisma del 1198 e ricostruito verso la fine del XIII secolo su ordine di Federico II di Svevia, dal XVI secolo il maniero fu trasformato in residenza signorile fortificata. Abbandonato dai feudatari dopo l’incendio che la fabbrica subì nel 1769, dal 1977 il castello è di proprietà comunale. Vi si accede attraverso un grande portale d’ingresso da cui, superato un breve androne, si entra in un cortile lastricato su cui si aprono diversi ambienti disposti al piano terra. Da un secondo ingresso e attraverso una rampa di scale lapidee si raggiunge il piano nobile, dove oltre all’artistica loggetta quattrocentesca caratterizzata da archetti su pilastrini sono una serie di ambienti perfettamente restaurati e funzionali, tra cui un suggestivo salone oggi adibito a sala conferenze. Al periodo svevo risale la torre-mastio (donjon) a pianta quadrata originariamente dotata di ponte levatoio da cui si può ammirare l’intera valle sottostante.


Cattedrale

Cattedrale

Costruita nel 1747 a pochi metri dal Castello ducale, della chiesa si apprezza subito l’imponente facciata, realizzata con blocchi squadrati di calcare ed ornata da uno splendido portale lapideo in stile gotico datato 1515 e su cui è scolpito in bassorilievo la figura di San Gregorio Magno. All’interno, a tre navate divise da colonne, si conservano il coro ligneo seicentesco e due ricchi altari marmorei policromi.


Chiesa di Sant’Antonio

Chiesa di Sant'Antonio

L’edificio, ad una sola navata, è ubicato in Piazza Convento ed è inglobato all’interno della settecentesca fabbrica del monastero francescano ubicato sulla rupe Andreone. Vi si possono ammirare le due statue di legno scolpito e dipinto di San Leonardo e San Bonaventura, una tela settecentesca raffigurante l’Annunciazione ed alcuni altari in marmo.


Chiesa del Carmine

Chiesa del Carmine

Cappella privata della famiglia Bucci, la chiesa, edificata nel 1667, viene aperta al pubblico solo nel 1827. Vi è affiancata un oratorio con sagrestia. La semplice facciata mostra un portale lapideo ed una nicchia contenente all’interno un pannello in piastrelle maiolicate raffiguranti Santa Maria del Carmine. Unica la navata interna, dove si ammirano un prezioso pulpito ligneo e l’altare maggiore in marmo policromo.


Centro Antico

Centro Antico

Tra le caratteristiche stradine del vecchio nucleo abitato sviluppatosi intorno al maniero a partire dal XIII secolo, oggi si possono ammirare le facciate di Palazzo Cafazzo, Palazzo Vitale, Palazzo Capaldo e Palazzo Giordano. Numerosi i portali in pietra scolpita fra XVIII e XIX secolo che fanno da ingresso a diverse unità abitative antiche. Tra gli altri edifici sacri si segnalano anche la la Chiesa di San Gaetano (XVII secolo) e la Chiesa di San Michele (XVI secolo).